Maes Howe

Tomba a passaggio

Mainland, Orkney


Il poggio da 35 metri di diametro, che si pensa un tempo contenesse un tesoro

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'Tanto tempo fa, qui venne nascosto un grande tesoro. Fortunato sarà chi riuscirà a trovare questa grande fortuna. Hákon portò il tesoro da questo tumulo con una sola mano'. Questa è la traduzione di parte di un'iscrizione runica incisa nelle pietre all'interno di Maes Howe, probabilmente nel XII secolo dopo Cristo, quando i Vichinghi riuscirono a penetrare nella tomba. Altri visitatori provenienti dal nord lasciarono anche altre incisioni (un drago, un tricheco e un serpente annodato) ma portarono via ogni traccia del tesoro: pertanto non sapremo mai di che cosa si trattava.
Maes Howe esisteva già da più di 3.500 anni quando i Vichinghi vi fecero incursione: si ritiene infatti che il sito risalga al 2500 avanti Cristo. Maes Howe è costruito su una collina rocciosa in mezzo ad un paesaggio che non deve essere stato molto diverso da quello originale, nei pressi del Ring of Brodgar e delle Stones of Stenness, ed è uno dei più bei monumenti della Scozia preistorica. La collina è alta circa 7,3 metri e larga 35, mentre un lungo passaggio (11 metri) conduce nelle profondità della collina ad una stanza interna a base quadrata alta 4,6 metri. In una parete c'è la porta di accesso, ma in ognuna delle altre tre si trova una nicchia quadrata, a circa 1 metro dal suolo. Queste aperture danno su altrettante piccole camere che un tempo potrebbero aver contenuto delle sepolture. La qualità della muratura a secco è eccezionale: non è stato impiegato alcun tipo di calce ed alcune delle lastre di pietra sono tuttora così ben collegate le une con le altre che tra le giunzioni non si può nemmeno infilare la lama di un coltello. E' stato calcolato che per la costruzione di Maes Howe, compresa l'estrazione del materiale e il trasporto, furono necessarie almeno 39.000 ore di lavoro umano. Siccome il contenuto originale della tomba è sconosciuto, risulta molto difficile fare delle ipotesi sui riti che si svolgevano in questo sito. Il fatto che l'entrata sia rivolta verso sudovest può indicare che i costruttori di Maes Howe avevano un interesse nel tramonto invernale. Appena dopo l'ingresso si trova infatti una nicchia triangolare contenente una grossa pietra che avrebbe dovuto essere spinta nell'ingresso per bloccare il passaggio. Questa pietra non si adatta perfettamente al corridoio: c'è un'apertura di circa mezzo metro tra la sua parte superiore e l'architrave. Dall'accuratissima realizzazione delle giunzioni tra le pietre nel resto della tomba, appare evidente che questa intercapedine deve essere stata intenzionale. Nel solstizio d'inverno, la luce del sole al tramonto avrebbe così potuto penetrare attraverso l'apertura fino in fondo al corridoio di passaggio.
Nel folklore locale, si riteneva che Maes Howe fosse abitata da un goblin (folletto maligno) potentissimo, denominato Hogboy e probabilmente derivato dal termine norvegese Hagbuie, traducibile come 'Fantasma della Tomba'.

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Tutte le fotografie © Diego Meozzi (diego@stonepages.com)